Gli analisti mettono in guardia da un aumento del premio di rischio dell’Italia, che si avvicina al 5%

Un operatore di borsa italiano guarda uno schermo nel suo ufficio a Roma, Italia. EFE/ Alessandro Di Meo/ Archivio
Secondo i dati forniti dall’EFE, il 5 ottobre il mercato ha chiuso con il premio per il rischio italiano a 200 punti, mentre i rendimenti obbligazionari si sono attestati a 10 anni. Il benchmark ha continuato ad avvicinarsi al 5%, dopo un altro aumento giovedì al 4,88%.
  1. Il premio di rischio è vicino al 5% di interesse.
  2. Giorgia Meloni ha dichiarato che “l’Italia è una nazione solida, ha una previsione di crescita superiore alla media europea per il prossimo anno”.
  3. La reazione arriva un giorno dopo l’approvazione da parte del governo italiano dell’aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Nazionale (NADEF).

Alla chiusura del mercato la scorsa settimana, il premio di rischio italiano ha raggiunto i 200 punti, il benchmark ha toccato la barriera del 5% e alla fine si è attestato al 4,88%, un aumento classificato come “preoccupante” secondo gli esperti.

L’Italia non è l’unico Paese dello Spazio economico europeo (SEE) a registrare un aumento. Anche la Germania e la Spagna hanno registrato un aumento significativo.

Secondo l’EFE, l’obbligazione tedesca, considerata una delle più sicure in Europa, è aumentata di quasi il 3% negli ultimi giorni.

D’altro canto, il premio per il rischio nel mercato spagnolo ha superato i 1110 punti, mentre il rendimento dell’obbligazione a 1 anno ha toccato il 4%.

Giorgia Meloni, il mercato italiano è solido

Nonostante i dati definiti “preoccupanti” da molti investitori e che stanno comprimendo i mercati azionari, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha affermato che “la nazione è solida, sminuendo (come riportato da EFE) l’importanza dei dati presentati la scorsa settimana”.

“L’Italia è una nazione solida, ha una previsione di crescita superiore alla media europea per il prossimo anno” – Giorgia Meloni.

Secondo i dati, l’esecutivo prevede una stima al ribasso per il prodotto interno lordo (PIL) italiano, che dovrebbe crescere dello 0,8% nel 2023. Nel 2024 si prevede una crescita dell’1,2%, rispetto all’1,5% annunciato in precedenza.

D’altra parte, il deficit è ben lontano dall’avvicinarsi al Patto di Stabilità dell’UE, che aumenterebbe al 5,3 entro la fine del 2023, un punto in più rispetto al 4,3% promesso in precedenza.

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Articolo pubblicato su 9 Ottobre, 2023 di Gabriele Moretti

Ultimo aggiornamento 9 Ottobre, 2023 di Gabriele Moretti

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