Le banche italiane registrano un calo record dei prestiti alle imprese in agosto

Le banche italiane registrano un calo record dei prestiti alle imprese in agosto

Le banche italiane hanno registrato un forte calo dei prestiti alle imprese, secondo Reuters, dopo che la Banca Europea ha aumentato le restrizioni all’accesso al credito per le aziende.

Questa politica di “stretta creditizia” promossa dalla Banca Europea potrebbe causare problemi a coloro che hanno avuto bisogno di credito per rimanere a galla in questo periodo difficile per le imprese.

  1. La Banca europea ha inasprito la politica del credito.
  2. La BCE ha alzato i tassi al massimo storico del 4%.
  3. Con queste misure, alle imprese manca il potere di ottenere prestiti.

MILANO, 10 ottobre (Reuters) – I prestiti alle imprese da parte delle banche italiane hanno subito un forte calo in agosto, soprattutto a causa dell’inasprimento delle misure di accesso al credito promosse dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS).

Secondo il responsabile dell’analisi macroeconomica di Intesa Sanpaolo, Luca Mezzomo,  “la trasmissione della politica monetaria è in pieno svolgimento, d’altra parte la profondità della contrazione è stata maggiore del previsto e l’inasprimento delle condizioni di credito ha avuto un impatto rapido” .

Un calo di oltre il 6% secondo Reuters

Secondo i dati forniti da Reuters, il credito bancario alle imprese in Italia ha registrato un calo del 6,6% su base annua nel mese di agosto, il più grande calo mai registrato, secondo i calcoli di Reuters, basati sulla Banca Centrale Italiana, dopo aver registrato un calo del 4,0% a luglio.

Mezzomo ha previsto che la stretta creditizia a cui stiamo assistendo raggiungerà la sua massima profondità tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, aggiungendo che l’impatto dell’aumento dei tassi sarà più profondo nei prossimi mesi, anche se la BCE non deciderà di aumentarli ulteriormente.

L’Italia fa un passo indietro sulle tasse annunciate ad agosto

Secondo i dati forniti da Reuters, l’Italia ha fatto un passo indietro rispetto all’iniziativa fiscale annunciata in agosto, che prendeva di mira il reddito delle banche derivante dai prestiti e mirava a ottenere maggiori profitti dall’aumento dei tassi.

Il governo ha dato alle banche la possibilità di escludersi dal pagamento dell’imposta se aumentano le loro riserve. È importante ricordare che, prima dell’emendamento, la tassa rischiava di colpire direttamente i prestiti in un momento in cui il loro costo è già in aumento.

Secondo il ministro delle Finanze italiano Giancarlo Giorgetti, l’imposta potrebbe non generare quasi nulla e ha affermato che l’obiettivo dell’imposta è quello di garantire che le banche abbiano capitale sufficiente per erogare prestiti.

“Le banche non avranno più scuse per non concedere prestiti alle imprese”, ha dichiarato.

I depositi continuano a scendere ad agosto

Secondo un rapporto di Reuters, durante il mese di agosto 2023, i dati hanno mostrato che i depositi dei residenti sono diminuiti del 5,4% a/a, dopo un calo del 6,5% a luglio, che si traduce in 2,42 trilioni di euro, in calo rispetto ai 3,43 trilioni di euro riportati a luglio.

A causa di questo scenario, le banche hanno aumentato le emissioni obbligazionarie, per compensare la migliore raccolta dei clienti; questa strategia ha fatto sì che le obbligazioni aumentassero del 18,3% a/a durante il mese di agosto.

Utilizzando la strategia di creare un’obbligazione rivolta ai piccoli risparmiatori e dirottare i fondi dai conti correnti, la scorsa settimana il Tesoro italiano ha comunicato una vendita di obbligazioni per oltre 17 miliardi di euro, con il titolo BTP riservato agli investitori retail.

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Articolo pubblicato su 11 Ottobre, 2023 di Gabriele Moretti

Ultimo aggiornamento 11 Ottobre, 2023 di Gabriele Moretti

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