La banca centrale italiana ha tagliato le previsioni di crescita del PIL per il resto del 2023 e 2024.

La banca centrale italiana ha tagliato le previsioni di crescita del PIL per il resto del 2023 e 2024.
L’economia italiana si trova di fronte a forti ostacoli per il 2024, la banca centrale ha dichiarato che chiuderà il 2023 con una crescita dello 0,7% mentre per il 2024 avrà un aumento solo dello 0,8%. Queste previsioni sono inferiori a quelle fatte a luglio di quest’anno, e hanno messo in guardia dai rischi di ribasso a livello nazionale e internazionale.
  1. L’economia italiana crescerà solo dello 0,7% nel 2023, meno di quanto previsto a luglio.
  2. La banca centrale prevede una crescita dello 0,8% nel 2024.
  3. Il governo di Giorgia Meloni si prepara a presentare lunedì un bilancio di riduzione delle tasse per il 2024.

ROMA, 13 ottobre (Reuters) – Secondo il rapporto della banca centrale italiana, l’economia nazionale crescerà di appena lo 0,7% nel 2023, mentre le prospettive per il 2024 non sono troppo incoraggianti, con il PIL che dovrebbe crescere di appena lo 0,1% rispetto al 2023, ovvero il PIL dovrebbe crescere dello 0,8% nel 2024.

Nel bollettino trimestrale pubblicato dalla Banca Centrale d’Italia, si legge che la banca ha tagliato bruscamente la proiezione di crescita per il 2023 da una precedente previsione dell’1,3%, riflettendo un secondo trimestre inaspettatamente debole, quando il prodotto interno lordo è sceso dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.

Secondo i dati, la previsione per il 2024, che prevede una crescita del prodotto interno lordo (PIL) dello 0,8%, è stata tagliata marginalmente rispetto al precedente 0,9%.
I declassamenti arrivano mentre il governo di Giorgia Meloni si prepara a presentare un bilancio di riduzione delle tasse per il 2024, una mossa che arriva dopo l’aumento del mese scorso degli obiettivi di deficit di bilancio per il resto del 2023 e per il prossimo anno.

Secondo il governo, la crescita è prevista allo 0,8% per il 2023 e all’1,2% per il 2024, anche se con la situazione geopolitica in Medio Oriente e un’economia in crisi, l’obiettivo dell’1,2% non sarà facile da raggiungere.

La Banca Centrale d’Italia ha dichiarato che le nuove proiezioni comportano rischi al ribasso, strettamente legati “ all’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, all’indebolimento dell’economia cinese e all’inasprimento delle condizioni del credito in Italia e nell’area dell’euro “.

Inoltre, il tasso di inflazione medio italiano dovrebbe raggiungere il 6,1% nel 2023 e il 2,3% nel 2024. Questo dato è tratto dall’indice IAPC armonizzato con l’UE.

Le proiezioni erano leggermente più alte a luglio, raggiungendo rispettivamente il 6,0% e il 2,3%.

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Articolo pubblicato su 15 Ottobre, 2023 di Gabriele Moretti

Ultimo aggiornamento 15 Ottobre, 2023 di Gabriele Moretti

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